La
spinta alla digitalizzazione causata dalla pandemia che ha influenzato molti
degli aspetti con il quale ci confrontiamo ogni giorno ha inevitabilmente
portato nuove tendenze anche nel settore Retail, che dovrà ben presto abituarsi
all’idea che i clienti possano interagire virtualmente con i prodotti.
L’emergenza sanitaria ha spinto i consumatori a ricercare una Shopping Experience più conveniente in termini di costi e di sicurezza. Gli ultimi dati
infatti dimostrano di come il 97% di coloro che hanno abbandonato il carrello
tradizionale a favore di quello virtuale, lo hanno fatto per comodità.
Tuttavia, le attività ubicate nei cosiddetti “negozi di vicinato” che hanno
implementato la possibilità di “click & collect” (ovvero la possibilità di
ordinare online uno o più prodotti e ritirarli in negozio) hanno visto un
incremento delle vendite.
Tale tendenza si è verificata perché, con il primo lockdown, la
disponibilità dell’Home Delivery da parte della GDO si è dimostrata limitata.
Il “click & collect” inoltre da al cliente una maggiore sicurezza, creando
un giusto mix tra quella che è l’esperienza di un acquisto in negozio e le
comodità dello shopping online.
Nonostante nel 2020 le compravendite di locali
commerciali hanno subito un inevitabile calo, questa nuova tendenza di acquisto
ha segnato tuttavia una controtendenza per quanto riguarda i negozi di
vicinato, i quali insieme alle attività di ristorazione, hanno fatto da traino
per il mercato immobiliare Retail, soprattutto nell' ambito di città come Roma e
Milano.
In particolare, abbiamo potuto notare come l’80% di chi ha cercato un
locale in affitto (80% delle richieste) o in acquisto (20% delle richieste),
lo abbia fatto per aprire un’attività di somministrazione e ristorazione,
settore nel quale le metrature inferiori a 100 mq sono state le più richieste:
80,8% sull’acquisto e 75,6% sulla locazione, complice anche l’aumento
esponenziale di asporto e delivery.
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