La Cedolare Secca per Negozi e Location Commerciali. Cosa c'è da sapere dopo la "Legge di Bilancio 2019".
Cedolare Secca per Negozi e Botteghe.
Cosa dice la "Legge di Bilancio 2019"
La "Legge di Bilancio 2019" ha esteso il regime della Cedolare Secca anche alle unità immobiliari di categoria catastale C/1 (Negozi e Botteghe), nonché alle relative pertinenze locate congiuntamente. L’unità locata in questione però deve avere obbligatoriamente una superficie complessiva non superiore a 600 metri quadri, al netto delle pertinenze. Non è possibile avvalersi dell’opzione Cedolare Secca per tutte le altre categorie di immobili ad uso non abitativo. Il settore "produttivo" e quello "direzionale" ne restano, quindi, ancora esclusi.
Ma in cosa consiste la cedolare secca? Quali sono le modalità per esercitare l’opzione?
La Cedolare Secca è una flat tax, ovvero un’imposta sostitutiva che va a rimpiazzare il regime ordinario che prevede che i redditi fondiari si accumulino al reddito complessivo ai fini IRPEF.
Nello specifico, per quanto concerne le unità di categoria catastale C/1, essa ammonta al 21% di quanto percepito. Il legislatore ha però definito dei limiti per l’applicabilità dell’opzione. Approfondiamo quindi insieme quando essa è applicabile e quando non lo è.
- Quando si ha diritto ad esercitare l’opzione della Cedolare Secca?
Innanzitutto è giusto sottolineare che la Cedolare Secca è sempre
una facoltà da esercitare, e non un iter standard. Per poterla attuare, l’immobile commerciale oggetto di locazione non deve avere superficie
superiore ai 600 metri quadri (al netto di eventuali pertinenze), come già anticipato.
Specifichiamo: le pertinenze
ammesse sono le categorie C/2 (magazzino), C/6 (garage e posti auto) e C/7
(tettoie), per quanto concerne i requisiti di applicabilità relativi
all’immobile.
Dovete però sapere che sussistono anche dei requisiti per quanto riguarda il
conduttore. La Cedolare Secca è infatti applicabile a tutti i contratti di
locazione stipulati a partire dal 1 Gennaio 2019, ma solo se non vi era in essere, al momento della stipula, un regolare contratto di locazione tra i medesimi soggetti al 15 Ottobre 2018.
Si tratta chiaramente di una misura preventiva da parte del legislatore per
evitare elusione fiscale con locatori che cessano contratti in essere da anni
per stipularli nuovamente e godere dell’agevolazione.
Se si soddisfano tutti i
requisiti, dunque, come scegliere questo particolare regime fiscale?
-
Come si esercita l’opzione per la Cedolare Secca?
Come ho ricordato prima, la cedolare secca è sempre
un’opzione e mai lo standard. È pertanto compito del locatore (o di un suo
incaricato alla registrazione) comunicare in sede di registrazione del
contratto la scelta di avvalersi di detto regime.
Sarebbe inoltre buona norma citare già nel contratto l’opzione e notificare di conseguenza al conduttore che si rinuncia all’aggiornamento ISTAT del canone (perlomeno fino a
quando ci si avvarrà della Cedolare Secca stessa).
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